“Noi tentiamo questo, a piccoli passi.
Non ci resta che diventare cristiani veramente,
se non vogliamo fallire tutto”
(E. Mounier alla moglie Paulette)
Non è dovere morale ma davanti a tutto quello che abbiamo incontrato è una conseguenza logica, un invito ragionevole, una necessità inderogabile.
1. “Non ci resta che diventare cristiani veramente" perchè la novità della Risurrezione…
• non è utopia, invenzione: il mio cuore (IO) trova in questo grido storico il luogo per VIVERE.
• non è eco del passato ma ACCADE OGGI: l’incontro con questo fatto oggi mi libera…ADESSO
• non c’è NULLA che mi determina più di questo annuncio: “siamo apostoli, chiamati da Gesù Cristo, amati da Dio, santi per chiamata” (Paolo ai Romani)
2. “Non ci resta che diventare cristiani veramente" perchè
• La Resurrezione di Gesù è un fatto certo davanti al quale siamo chiamati a verificarlo con tutto di noi— nemmeno questo si sottrae alla verifica della nostra libertà: è questo il nostro essere UOMINI
• LA VITA DI CRISTO è origine del popolo nuovo, dei salvati: tutto per loro diventa occasione non di limite ma di vita piena perchè sanno che in una vita consegnata al Padre nulla è contro…tutto è redento.
3. “Non ci resta che diventare cristiani veramente" perchè
• HO BISOGNO DEL PERDONO: la mia umanità nuova nasce continuamente da qui…dall’essere perdonati…ECCO CHI RISORGE OGNI VOLTA IN CRISTO.
• “Lo Spirito di Gesù, si rende sperimentabile, per l’uomo di ogni giorno, nel cambiamento radicale che produce in chi si imbatte in Lui e, come Giovanni e Andrea, Lo segue”
ECCO PERCHÉ CERCHIAMO LA VITA IN ABBONDANZA:
“Noi tentiamo questo, a piccoli passi.
Non ci resta che diventare cristiani veramente,
se non vogliamo fallire tutto”